Report Vendemmia 2023
Ricorderemo questa annata per le grandissime difficoltà che abbiamo dovuto affrontare per contenere un fungo, la peronospora, che avrebbe potuto azzerare la produzione delle nostre vigne.
A partire dall’autunno 2022, passando per l’inverno, la primavera e fino a tutto il mese di giugno ’23, abbiamo vissuto delle stagioni molto più piovose rispetto alla norma, seguite da un luglio e un agosto eccezionalmente caldi, e dai mesi di settembre e ottobre caldi, caratterizzati da bellissime giornate di sole e asciutte.
Un andamento stagionale che ha favorito, in maniera eccezionale, lo sviluppo di numerose e virulente infezioni di Plasmopara Viticola (peronospora), un fungo appartenente alla famiglia degli oomiceti che può causare danni estremamente severi alla produzione poiché rimane sensibile alle infezioni fino alla fase fenologica dell’invaiatura.
Essendo la nostra azienda a conduzione biologica, per combattere questa avversità avevamo come arma a disposizione il Rame e alcuni preparati di origine organica utilizzati come partner del rame stesso, utili a rendere la vite più resistente al fungo stesso. Sono stati numerosissimi gli interventi di difesa (spesso fatti in condizioni limite di praticabilità dei vigneti), che tuttavia ci hanno permesso di contenere le perdite di produzione attorno al 25% in meno sulla media storica. Grandissimo impegno è stato anche posto nella cura della potatura verde dovendo gestire eventuali eccessi di affastellamento che potessero ostacolare la corretta esecuzione dei trattamenti fino a giugno, limitando anche l’eccessiva esposizione della fascia produttiva che necessitava di essere protetta più che mai per affrontare la torrida estate di luglio e agosto.
A parziale ristoro di una prima parte della stagione complessa, sono arrivati i mesi di Settembre e Ottobre che hanno favorito l’ottimale maturazione delle uve e lo svolgimento della vendemmia in condizioni ideali. Lo sviluppo delle fasi fenologiche è partito con un germogliamento che è stato ritardato di circa dieci giorni rispetto alla media delle ultime annate, la buonissima disponibilità idrica accumulata nella prima metà dell’anno e le elevate temperature estive hanno favorito un recupero del ritardo, in particolar modo sulle uve a bacca bianca tanto che la raccolta è iniziata con lo Chardonnay destinato alla base spumante, appena dopo il ferragosto, alla fine dello stesso mese siamo passati al Verdicchio destinato allo stesso scopo.
Settembre è iniziato con la vendemmia del Pecorino in Abruzzo e alla fine della seconda decade avevamo ultimato anche la raccolta delle uve Verdicchio. Quanto alle uve a bacca rossa la vendemmia è iniziata con i merlot intorno al 10 settembre e si è conclusa con le uve Montepulciano, sia nelle Marche che in Abruzzo, alla fine della seconda decade di Ottobre.
Un’annata difficile che ci faceva comunque sperare in una buona vendemmia per le uve a bacca bianca che più beneficiano della buona disponibilità idrica e del clima fresco (come è stato nella prima parte dell’estate), mentre nutrivamo qualche preoccupazione in più per i vitigni a bacca rossa, in particolare del Montepulciano che, grazie all’ideale andamento climatico dei mesi di agosto, settembre e ottobre ha potuto completare il processo di maturazione fenolica nel migliore dei modi.
Un’annata, pertanto, che si può riassumere per aver espresso i livelli quantitativi più scarsi che avessimo mai ottenuto ma mediamente eccellente rispetto alla qualità ottenuta sia per i vini bianchi che per i rossi.