Vendemmia 2022, il punto di vista di Michele Bernetti
In vendemmia ci sono giornate in cui ci si divide in squadre diverse fin dalle prime ore del mattino e si lavora contemporaneamente su più appezzamenti anche lontani tra loro, e si va avanti a raccogliere e a portare l'uva sui carretti nel minor tempo possibile. E’ una corsa la vendemmia, una corsa che richiede cura, attenzione, concentrazione, precisione, istinto e fantasia.
Dopo aver concluso la raccolta del Verdicchio, in questi giorni siamo tra Conero e Abruzzo per la vendemmia del Montepulciano. Intanto vi lasciamo tra le pagine del Corriere Vinicolo con l'intervista di Michele Bernetti sulla Vendemmia 2022 e sull'andamento climatico e vendemmiale nelle Marche. Buona lettura!
"È una vendemmia migliore delle aspettative – esordisce Michele Bernetti, amministratore delegato Umani Ronchi e presidente Istituto marchigiano di tutela vini, commentando l’annata 2022 –. Eravamo partiti bene a primavera inoltrata, con parecchio frutto, quantità potenzialmente elevate e tempi di fioritura nei canoni storici, come negli ultimi anni. Da quel momento, però, abbiamo avuto a che fare con una prolungata siccità, che ha condizionato l’annata e che probabilmente lascerà il segno in termini di cambio di abitudini per la lavorazione dei vigneti anche nel futuro.
Le condizioni sanitarie sono state perfette, certo, e i passaggi in vigna per i trattamenti meno frequenti. Ma proprio dal punto di vista dei trattamenti ci stiamo convertendo a interventi che non stressino troppo le piante e che le proteggano dall’insolazione eccessiva. Quindi cimature non troppo decise, e utilizzo di prodotti che proteggano anche dal calore e dai raggi solari, quali zeolite, caolino e altri prodotti innovativi. In azienda, ad esempio, abbiamo sperimentato quest’anno un prodotto naturale a base di licheni, che svolge una funzione di protezione simile al caolino. I primi segnali che ci giungono dalle vigne – continua – sono incoraggianti: la quantità non è calata come temevamo, anzi, al momento prevederei anche un lieve aumento rispetto allo scorso anno, e stiamo raccogliendo uve che, a differenza di quanto paventavamo, hanno un aspetto visivo e parametri fisico-chimici molto buoni.
Viste le recenti piogge ci aspettiamo un proseguimento altrettanto positivo, e tutto sommato siamo ottimisti: probabilmente non sarà un’annata di assoluta eccellenza, ma migliore di quanto ipotizzavamo sino a qualche settimana fa, sia dal punto di vista quantitativo, sia qualitativo.
Dal punto di vista commerciale, per le denominazioni della Marche la situazione è piuttosto tranquilla: il Verdicchio registra giacenze inferiori del 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e anche i rossi sono in linea con il passato. Preoccupazioni ne abbiamo, come tutti d’altronde, per via dell’aumento dei costi energetici, dei costi del vetro e della sua minore disponibilità sul mercato, degli aumenti della carta e dei trasporti”.