Sustainable Winery
Dalle Marche all’Abruzzo coltiviamo in biologico i nostri 210 ettari di vigna, nel rispetto della Natura, della terra che ci ospita e degli uomini che la lavorano
Dal Verdicchio al Montepulciano lavoriamo secondo i principi dell’agricoltura biologica. Una viticoltura green che si declina in filosofia produttiva e punta sulla valorizzazione dei diversi terroirs e sull’interpretazione scrupolosa dei singoli cru, in un dialogo profondo e costante con la terra. Umani Ronchi ottiene la Certificazione Equalitas Corporate e raggiunge i tre pilastri della sostenibilità: ambientale, economica, sociale.
Famiglia
Una storia di lavoro e visione che procede di pari passo con la storia di una famiglia dal 1957. Generazioni a confronto che hanno contribuito a disegnare la realtà di un territorio unico nel panorama del vino italiano
La storia di Umani Ronchi inizia più di sessant’anni fa a Cupramontana, dove pulsa il cuore del Verdicchio Classico, per poi esplorare numerose altre aree della dorsale Adriatica. Inizia con Massimo Bernetti e prosegue con suo figlio Michele in una conduzione armonica e armoniosa, raccontata attraverso obiettivi comuni e condivisi. Oggi Massimo e Michele camminano vicini senza mai perdere di vista il valore del Capitale Umano senza il quale nulla si può costruire. Una sensibilità che si esprime nella cura e nel rigore con cui vengono custodite le vigne, ma anche nella progettazione delle Cantine e nei processi produttivi.
- 1957
GINO UMANI RONCHI fonda una piccola azienda agricola nelle MARCHE, a Cupramontana.
- 1968
ROBERTO BIANCHI e suo genero MASSIMO BERNETTI rilevano l’azienda acquisendo il marchio e la proprietà.
- 1973
MASSIMO BERNETTI, Presidente dell’azienda vinicola Umani Ronchi, inizia organicamente la commercializzazione sui mercati esteri.
- 1990
MICHELE BERNETTI entra in azienda nel ruolo di General Sales Manager.
- 1994
Dalla collaborazione con Giacomo Tachis nasce il PELAGO vincitore dell’International Wine Challenge di Londra e Miglior Vino Rosso del Mondo.
- 2000
È l’anno dell’inaugurazione della nuova avveneristica Bottaia dedicata all’affinamento dei vini.
- 2001
Vengono acquisiti 30 ettari di VIGNETI IN ABRUZZO, esclusivamente biologici.
- 2012
La Guida Vini d’Italia edita dal Gambero Rosso assegna un importante premio speciale al VERDICCHIO VECCHIE VIGNE 2009 come “Vino Bianco Italiano dell’Anno”.
- 2015
MICHELE BERNETTI viene scelto come Ambasciatore delle Marche del Vino nel mondo in occasione dell’Expo di Milano. La vendemmia di questa annata regala il CASAL DI SERRA BIO e sancisce l’ultimazione del processo di conversione e certificazione organica di tutti i vigneti.
- 2020
Umani Ronchi è nella Top List di Wine Spectator, tra le 34 Migliori Cantine d’Italia.
Marche
Mare, cielo e terra, in una straordinaria geometria di colori in movimento
Questa è la sintesi visiva ed emozionale della dorsale adriatica che ci vede da più di 60 anni protagonisti di una viticoltura attenta a valorizzare un territorio unico e irripetibile, interpreti scrupolosi delle sue principali varietà autoctone: il Verdicchio, che trova nella profondità di queste terre la sua dimensione più naturale, e il Montepulciano del Conero che nasce da un terreno più calcareo e respira l’influenza benefica del mare. Regioni vitivinicole vicine ma diverse e complementari per differenze climatiche e territoriali.
Abruzzo
Basta scendere 100 km più a Sud per trovarsi in Abruzzo, dove l’energia che si ricava dal sole riscalda e nutre i terreni più sabbiosi e meno calcarei, caratteristici di questa straordinaria area vitata
Il cammino enologico di Umani Ronchi non si è fermato tra i confini delle Marche. Nel 2001 Michele e Massimo Bernetti osservarono per la prima volta la tenuta Centovie a Roseto degli Abruzzi, tra il Gran Sasso e il mare Adriatico, e decisero di intraprendere un nuovo percorso; 35 ettari dove la natura cresce rigogliosa e in armonia, e dove si coltiva e si produce in conduzione biologica Montepulciano d’Abruzzo e Pecorino.
Hospitality
Fare turismo del vino significa immergersi in un territorio e nelle sue radici più profonde
Significa camminare tra i filari, sentire la terra con le mani, respirare il profumo delle stagioni e riconoscerne le sfumature. Significa vedere come nasce un vino, cosa può renderlo unico e speciale. E poi degustarlo, magari attraverso una verticale o in abbinamento ai piatti della tradizione. Fare turismo del vino significa entrare in confidenza con il nostro territorio e i nostri vini, apprezzarne fascino e autenticità attraverso tutti i luoghi della nostra anima agricola.